L'ora del principe

Beh, che dire miei cari colleghi.
Inizio il mio intervento rivolgendomi a due persone: prima di tutto a peppe,il mio terrone preferito ,il quale ha acquistato mille punti di stima dopo gli elfi ballerini ; in secondo luogo a quel maledetto,isolano o terrone che sia, che ha descritto lo studente medio come un ermafrodita decelebrato con forti problemi di coscienza sociale. Potrei ritenermi offeso,ma dato che con voi devo conviverci farò finta che non sia successo nulla.
Anzi,per la prima volta vi rendo partecipi delle mia passione, pubblicando un piccolo pezzo che ho scritto,parte di un più ampio romanzo,sperando di non annoiarvi o crearvi scompensi psicofisici.
Buona visione

Chi siamo? Esseri senza scopo,esseri senza essenza, esseri con un preciso compito nel mondo,sopravvivere. C’è chi ama vivere senza porsi problemi,chiuso in una piccola bolla a trastullarsi con scontati e ripetitivi impieghi. Ma esiste molto di più. Esiste un mondo dove le facce sono molteplici,e maledetto chi cerca di scoprirle! Vivrà attimi di angoscia,di spaesamento,di solitudine. Si porrà domande continue, si chiederà se esistono altri come lui,se la vita è solo il tempo di nascere, sorridere e morire. Ma arriverà ad una conclusione, bisogna esser sempre ubriachi. Ubriachi di cosa? Di vino, di poesia,di arte, di virtù,per non essere gli schiavi del tempo che rompe le nostre spalle e ci inclina verso la terra. Forse è questo il nostro destino. Non salire mai,l’ultimo gradino.